Marzo 2023

 

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In rappresentanza della sezione italiana di Stop Ecocide International (SEI), il team di advocates di Stop Ecocidio Italia invita le forze politiche e sociali italiane a promuovere l’adozione di una legge che criminalizzi l’ecocidio a livello nazionale. Si nota infatti che numerosi stati, europei e non, hanno già mosso passi concreti in tale direzione. Per ecocidio si intende “atti illegali o arbitrari commessi nella consapevolezza di una sostanziale probabilità di causare un danno grave diffuso o duraturo all'ambiente con tali atti.” La versione italiana corrente è tradotta dalla definizione originale inglese che recita quanto segue: “ ‘ecocide’ means unlawful or wanton acts committed with knowledge that there is a substantial likelihood of severe and either widespread or long-term damage to the environment being caused by those acts.”

Per mezzo della presente intendiamo mobilitare l'intero spettro politico, essendo la questione ambientale un tema che riguarda tutti i cittadini e tutti gli schieramenti al di là di ogni orientamento ed appartenenza. Consci dei recenti sforzi che hanno portato la tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali in costituzione (modifica dell'articolo 9 e 41 della carta costituzionale in data 8 Febbraio 2022), riteniamo necessari ulteriori sforzi in ambito penale. La legge sull’ecocidio ha infatti il potenziale di stimolare un'azione preventiva e morale oltre che punitiva per porre freno ai reati ambientali gravi. A questi reati si rivolge la definizione giuridica di ecocidio, con obiettivi che non sono solo di portata nazionale ma anche di respiro europeo ed internazionale.

A livello dell'Unione Europea si intende introdurre il concetto di ecocidio nel diritto europeo, ad esempio all'interno della Direttiva sulla tutela penale dell'ambiente (2008/99/CE), correntemente soggetta a revisione. Di notevole rilievo è il recente intervento della Commissione per l'ambiente (ENVI) la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, espressasi a favore dell'introduzione del reato di ecocidio all'interno della direttiva stessa. Di portata internazionale è invece lo scopo primario della campagna di SEI, sostanziandosi quest'ultima nell'emendamento dell'articolo 5 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Così facendo, l’ecocidio diventerebbe il quinto crimine contro la pace, aggiungendosi ai già presenti crimini: genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e crimine di aggressione.

Quella dell'ecocidio è una norma di salvaguardia che numerosi governi e parlamenti stanno già prendendo seriamente in considerazione. È una legge che intende tracciare una linea rossa, sia in termini morali che giuridici, per prevenire i danni più gravi, di certo di natura penale, a discapito dell'ambiente. Una norma sull’ecocidio avrebbe risvolti positivi anche per le attività economiche sostenibili; da un lato protegge gli ecosistemi, dall'altro riduce i rischi relativi agli investimenti e migliora la reputazione aziendale. La legge sull’ecocidio darà nuovi stimoli per nuove politiche governative ed industriali. In questo senso avrà un ruolo strategico, quello di spingere i leader a rispondere alle nuove sfide di una nuova civiltà che dovrà necessariamente avere dei parametri di sostenibilità.

Con l'auspicio che le autorità italiane faranno del loro meglio per arrivare all'emanazione di una legge che criminalizzi gli atti di ecocidio vorremmo ringraziare tutti i rappresentanti della Repubblica per i loro preziosi sforzi a tutela dell'ambiente, passati, presenti e futuri. Fermi nelle nostre convinzioni, continueremo a sostenere l'impegno straordinario di tutti gli attivisti e di tutti gli esperti che perseguono gli sforzi dell'Organizzazione, presente in un gran numero di Stati i tutto il mondo. In questo senso ci appelliamo alle autorità nazionali italiane, europee ed internazionali affinché intervengano a livello politico e legislativo, nel necessario sforzo comune di proteggere la natura dalle violazioni più gravi.